lunedì 15 novembre 2010

LA GROSSA STUFA DEL VICE SINDACO DI NUNZIO


L’Ingegnere Vice Sindaco di Treglio Antonio Di Nunzio, progettista e proprietario dell’inceneritore per biomasse in costruzione a Treglio, ammette in una sua dichiarazione alla stampa che “bruciare i residui della potatura di vigne e uliveti è causa di grave inquinamento”.

Allora ci deve spiegare la ragionevolezza di questo impianto, in quanto è noto a tutti (tranne che all’Ingegnere Vice Sindaco Antonio Di Nunzio) che da più di 25 anni la quasi totalità degli sfalci di potature non vengono più bruciati per legge ma semplicemente triturati e restituiti al terreno sotto forma di concime organico, senza procurare nessuna forma di inquinamento.

Quindi con la sua risposta ammette che questo impianto non farebbe altro che ripristinare – in un’area concentrata - questa pratica dismessa da 25 anni!

Il Vice Sindaco Ingegnere dichiara inoltre che in Valle D’Aosta ci sono tanti impianti di questo tipo.

Innanzi tutto in valle D’Aosta non ci sono Vice Sindaco come Di Nunzio e Treglio non è la Valla D’Aosta.

E’ vero in Valle D’Aosta ci sono centrali che producono tele riscaldamento ed energia elettrica ad uso locale, ma sono quasi tutte aziende cooperative o consortili senza scopo di lucro ma indirizzate al servizio dei cittadini.

Si è mai chiesto il vice Sindaco Di Nunzio perché le centrali a biomasse sono più diffuse in Valle D’Aosta?

La risposta è molto semplice: le centrali a bio masse sono contigue all’industria boschiva. Quando il trasporto del cippato e delle scorie di lavorazione del legno supera una certa distanza la centrale non è più competitiva sotto il profilo economico.

Se il vice Sindaco Di Nunzio se si è posto questa domanda saprà benissimo che a Treglio NON ESISTE UN’INDUSTRIA BOSCHIVA!

Il fatto è che l’ingegnere vice Sindaco Antonio Di Nunzio per produrre quotidianamente energia nel suo inceneritore dovrà bruciare di tutto!

E questo di tutto che ci preoccupa ancora di più e fa la differenza tra le capacità degli amministratori Valdostani e lui che come pubblico amministratore ha avuto su questo problema un atteggiamento omertoso.

Dovrebbe sapere l’Ingegnere Vice Sindaco che gli amministratori pubblici hanno il compito istituzionale di fare gli interessi dei cittadini e non affari con gli amici degli amici a discapito della comunità.

Il vice Sindaco di Nunzio smorza gli allarmi dicendo “e come se fosse una grossa stufa”

In realtà è un impianto che emetterà particolato atmosferico, micro polveri e diossine pericolosissime per la nostra salute, come provato da tantissimi studi scientifici in tutto il mondo compreso il recentissimo dell’American Health Association.

Se la grossa stufa dell’Ingegnere Vice Sindaco Antonio Di Nunzio è così innocua e utile alla comunità civile - come lui dice - ci deve spiegare perché non ha informato il proprio Consiglio Comunale, i suoi concittadini e i comuni limitrofi di questo progetto?

Il vice Sindaco Di Nunzio dichiara inoltre che non c’è conflitto di interesse.

Antonio Di Nunzio è vice Sindaco, progettista e proprietario di un’attività gestita in modo omertoso che a discapito della salute dei cittadini genera profitti solo per lui e i suoi soci: ci spieghi cosa bisogna ancora aggiungere per attivare il conflitto di interesse? A noi sfugge.

Regalando la grossa stufa a Treglio l’Ingegnere vice Sindaco Antonio Di Nunzio ha inoltre dimostrato di considerare gli abitanti di Treglio come suoi sudditi, come quando, nel medio evo, i servi della gleba dovevano sempre abbozzare alla tracotanza dei potenti.

Ci sono delle differenze. Gli abitanti di Treglio e dintorni non sono servi della gleba ma sono cittadini vigili e rispettosi del proprio ambiente e l’Ingegnere Vice Sindaco non è potente, è solo un imprenditore-amministratore arrogante che disprezza i suoi elettori e il territorio in cui vive.

1 commento:

  1. I più grandi nemici del territorio abruzzese sono gli stessi cittadini abruzzesi che si fanno incantare da piccoli personaggi del sottobosco politico-imprenditoriale, avidi di denaro e senza scrupoli.

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