mercoledì 29 aprile 2009

SENZA VERGOGNA O SENZA CASINI?


Durante la campagna elettorale per le elezioni regionali dello scorso dicembre abbiamo avuto modo di ascoltare il sindaco di Fossacesia Enrico Di Giuseppantonio (UDC) attaccare con determinazione la politica e gli esponenti del PDL e prendere quindi posizione contro il famigerato centro oli di Ortona.
Abbiamo anche avuto il piacere di ascoltare Antonio Menna segretario del suo partito, ma non abbiamo in realtà capito molto. Ci hanno però detto che è un politico dotato di un chiaro pensiero ermetico (infatti lo conosce solo lui e Dio) e di un turgido acume politico.
Eccone un esempio Le idee che noi difendiamo sono quelle degli abruzzesi: lavoro, amore, matrimonio e figli.
Un vero new deal non c'è che dire!

Bene, qualche sera fa abbiamo visto una trasmissione televisiva su TVQ dove l'on. Daniele Toto, (l'astro nascente della politica abruzzese, quel giovanotto dall'aspetto comune di bravo figlio di papà, apparentemente privo di dialettica politica ma già distintosi per avere fatto sua l'interrogazione parlamentare sull'incostituzionalità della legge contro il centro oli) che insieme al sen. Fabrizio Di Stefano e all'assessore all'agricoltura Mauro Febbo presentavano con grande soddisfazione Enrico Di Giuseppantonio come il candidato del PDL alle prossime elezioni provinciali; ad avallare la candidatura era naturalmente presente anche il segretario abruzzese dell'UDC Antonio Menna.
Non sappiamo se questo intreccio di amorosi sensi abbia avuto la benedizione dell'on. Pier Ferdinando Casini di cui ricordiamo gli strali contro il PDL, sempre durante la campagna elettorale abruzzese di pochi mesi fa.
La prima cosa che ci è venuta in mente guardando la trasmissione è stata la figura dell'on. Daniele Capezzone, che da grande sputatore di sentenze anti Berlusconi è diventato come per incanto un portavoce del suo governo ed additato al mondo come uno dei più grandi funamboli della politica; insomma un fulgido esempio di politico abile nel farsi gli affari suoi e che passerà alla storia per la determinazione della sua inconsistenza (se avte coraggio e stomaco provate a sentire i suoi melensi interventi televisivi, come per esempio quello di oggi sul TG5 per chiarire la malevole interpretazione delle esternazioni della signora Veronica Lario).
A Daniele Capezzone si devono essere sicuramente ispirati il sen. Fabrizio Di Stefano, l'on. Daniele Toto e l'assessore Mauro Febbo quando hanno identificato nell'oppositore Enrico Di Giuseppantonio l'uomo del destino della provincia di Chieti.

Questa scelta probabilmente rafforzerà il potere del Governo centrale sull'Abruzzo costringendo migliaia di persone a tapparsi il naso e andare a votare oppure non andare a votare per niente...

In tutta questa storia di incoerenza morale ci deve essere sfuggito qualche particolare perché sicuramente non siamo (per fortuna) in grado di capire questi misteri della (brutta) politica.
Forse proprio per questa nostra incapacità di capire ci sorge il sospetto che questi gentiluomini, identificati ed incensati dal conduttore televisivo come autorevoli esponenti della politica abruzzese, così abili con parole che non sanno di niente non solo ci faranno trovare il centro oli ma soprattutto... ci faranno... ci faranno... insomma, avete capito bene. Ci faranno.

Basta avere un poco di pazienza, e subito dopo le elezioni provinciali per esempio, potremmo vedere la vera faccia di una certa politica abruzzese in tutta la sua dolorosa inutilità; un mondo di supereroi, capaci di tutto.


lunedì 27 aprile 2009

AIUTO, UN CRETINO!



Ero pronto a pubblicare il post "Ministro, Svegliati!" che qualcuno ha suonato al mio citofono invitandomi ad aprire la porta, descrivendo in modo molto colorito il futuro del mio "posteriore" se non la smetto di scrivere "cazzate ed insultare gli esponenti del governo itagliano" e soprattutto il "nostro governatore alla fiera" (probabilmente il gentile messaggero illetterato si riferiva al colorito ma comunque civile incontro che abbiamo avuto con l'assessore Mauro Febbo sabato scorso alla Fiera dell'Agricoltura di Lanciano, incontro che ci auguriamo possa avere un seguito in un'intervista con meno tensioni e più argomentazioni).

Dopo un attimo di esitazione e di stupore ho risposto: ok, adesso scendo!

Purtroppo ho lo studio al terzo piano con vecchie scale ripide e per quanto sia stato veloce (ho anche una certa età...) quando ho aperto la porta pronto per complimentarmi con un così ciarliero gaglioffo costui non c'era più!

Questo povero imbecille se pensava di spaventarmi ha fatto due errori.

Primo, a causa di percorsi di vita ed esperienze che neppure si immagina io non ho paura di nulla, tanto meno del popolo dei vili, dei cretini e dei ladri della cosa pubblica e dei loro leccapiedi, comunque e dovunque schierati; verso questi esseri (quasi) umani applico mio malgrado, ma riconosco, con grande facilità, l'unica mia espressione di razzismo e di disprezzo;

Secondo, sempre a causa di quei percorsi di vita cui accennavo prima, se qualcuno che tra l'altro disprezzo cerca di farmi cambiare idea con le minacce io divento ancora più tenace e determinato e così ho deciso di accelerare la pubblicazione dei numerosi dossier che insieme ad amici, simpatizzanti e quinte colonne del potere, abbiamo raccolto sull'impegno ambientalista e civile dei vari esponenti politici di tutti gli schieramenti.

Dossier che sono custoditi in rete.

Incomincio da questo articolo de l'Espresso che allarga la nostra conoscenza nei confronti del ministro del Governo Berlusconi Stefania Prestigiacomo, preposta a capo del Dicastero dell'Ambiente e per la Tutela del territorio e del Mare che, probabilmente mal consigliata da qualcuno, ne aveva combinata una grossa ma che, una volta stanata ha trovato il coraggio di tornare sui suoi passi. Almeno sembra. Però, che storia... e ce ne sono ancora tante altre!



P.S. Alla Fiera dell'Agricoltura di Lanciano, che è aperta anche oggi, stiamo raccogliendo migliaia (proprio così migliaia) di firme per la nostra causa. Domani saremo ancora più chiari in merito. Nel frattempo il minaccioso imbecille "mascherato" vada a mettere anche lui una firma (o una croce).

Faccia anche lui una cosa degna, provi a riscattare con un gesto utile una vita fatta di nulla.

(Antonello Tiracchia)



ARTICOLO APPARSO SU L'ESPRESSO



Giochi di Prestigiacomo

Un primo piano di Stefania Prestigiacomo
Dopo la pubblicazione di questo articolo nella rubrica 'Riservato' sul numero 45 de L'espresso (in edicola), il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha annunciato la sospensione dall'incarico dell'ingegnere Bonaventura Lamacchia. A Lamacchia era stata affidata dalla Commissione autorizzazione ambientale la questione dell'Ilva di Taranto, il polo industriale al centro di uno scontro tra governo e regione Puglia per le emissioni. Il ministro ha dichiarato al Corriere della Sera: «Se soltanto una delle notizie sarà confermata, l'ingegnere verrà destituito».

Ecco l'articolo de l'Espresso.




Il ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha nominato il nuovo presidente della Commissione Ippc che, attraverso la concessione Aia (Autorizzazione integrata ambientale), decide il destino delle 200 più grandi aziende italiane e che, inoltre, si occupa dei limiti alle emissioni di gas serra in base al protocollo di Kyoto e di quelle di biossido di carbonio previste dal pacchetto 'clima-energia' del Consiglio d'Europa. Il neopresidente è Dario Ticali, 33 anni, ingegnere e ricercatore all'università privata Kore di Enna. Ticali vanta pubblicazioni riguardanti il comportamento delle pavimentazioni stradali. Suo primo atto, come egli stesso ha rivelato ad Antonietta Podda di Radio Popolare Salento, quello di scegliere tra i 23 membri della Commissione voluti dalla ministra l'ingegnere Bonaventura Lamacchia come referente per la questione più spinosa, l'istruttoria per l'Aia all'Ilva di Taranto (entro il 30 marzo 2009 si tratta di decidere se l'azienda potrà o meno continuare la sua attività).



Lamacchia ha un curriculum giudiziario di tutto rispetto. Calabrese, deputato nella XIII legislatura per la lista Dini, poi Upr con Cossiga e infine Udeur, è stato condannato a 2 anni e 5 mesi, pena patteggiata, come ad e presidente del Cosenza calcio. I reati? False fatturazioni, costi inesistenti riferiti a documenti contabili mai esistiti, ricettazione, falso in bilancio, falso ideologico, evasione fiscale quantificata dalla Guardia di Finanza in oltre 30 miliardi di lire. Inoltre la Procura federale della Federcalcio lo ha interdetto per cinque anni da qualsiasi incarico di natura sportiva, a causa dell'irregolare iscrizione del Cosenza Calcio ai campionati 1990-91 e 1994-95). Lamacchia, quando era sindaco del suo paese, incassò anche un anno di reclusione per turbativa d'asta. Nel 2002, dopo un anno di latitanza trascorsa tra Bratislava, Bari e Milano, venne arrestato. Fu condannato nel 2004, pena patteggiata, a 2 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta e tentata estorsione: aveva distratto, destinandoli ad altre società, circa 2 miliardi di lire dalla Edicom e dalla Edilrestauri. Nella veste di procacciatore d'affari della canadese Warner Lambert, produttrice di caramelle alla liquirizia, aveva tentato di costringere produttori calabresi a cedere le radici di liquirizia a un prezzo inferiore al dovuto. Per finire, la settimana scorsa la Procura di Cosenza lo ha rinviato a giudizio per calunnia dopo che aveva denunciato il furto di assegni, risultati scoperti, per 12 mila euro. Quanto agli altri membri della Commissione nominata dalla Prestigiacomo, ben tre sono magistrati: Umberto Realfonzo, della 3 sezione del Tar del Lazio, sotto cui ricade la valutazione dei ricorsi all'Aia che Realfonzo contribuirà a redigere, Massimo Forciniti e Stefano Castiglione. Entra anche la giurista Cinzia Albertazzi, dirigente Enel, azienda in attesa di almeno 50 Aia, e Maria Grazia Gerratana, siciliana come buona parte dei nuovi membri, legale e socia di un'impresa di costruzioni. Nel frattempo, 21 membri della Commissione Ippc a suo tempo nominata da Prodi, e che in meno di un anno avevano chiuso 78 istruttorie, hanno fatto ricorso al Tar contro la loro estromissione decisa dal ministro Prestigiacomo. I membri dell'ex organismo azzerato erano tutti studiosi di chiara fama. (S. A.)
(11 novembre 2008)

MINISTRO, SVEGLIATI!





24 Aprile 2009 - 2:16 pm | di: M. LandiNews

Qatar lancia iniziativa difesa ambientale

Qatar Airways ha stipulato con la IATA un accordo per una azione comune di difesa dell’ambiente. In base all’ intesa i passeggeri di Qatar Airways, al momento dell’acquisto del biglietto aereo, potranno volontariamente sottoscrivere e versare un contributo per la partecipazione ai programmi di difesa ambientale contro le emissioni di CO2 nello spazio.

Si tratta di programmi sia governativi - in applicazione del Protocollo di Kyoto - sia a carattere privato, promossi da enti, associazioni e industrie, che consistono nell’acquisto di strumenti finanziari diretti al finanziamento di progetti di contrasto all’inquinamento e di difesa ambientale.

venerdì 24 aprile 2009

PETROLIO FIRME ED AGRICOLTURA



Concept e grafica di Natacha Luciani

Abbiamo molte cose da dire perché in questi giorni si sono concentrati molti eventi, tutti importanti ed a cui dedicheremo quanto prima il giusto spazio.
La cosa che più ci preme comunicare è la partenza della campagna per la raccolta firme per chiedere la revoca di tutte le concessioni per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi su tutto il territorio abruzzese.

E' un progetto comune alle numerose realtà che si battono per la difesa del nostro Abruzzo e pertanto tutte le schede avranno sempre riportato, insieme al logo del Comitato/Associazione/Movimento promotore il logo di Emergenza Ambiente Abruzzo che rappresenta simbolicamente una bandiera comune in questa che è una vera guerra contro l'ipocrisia, l'ignoranza ed una visone dello sviluppo e del progresso sociale ed economico ormai vetusta.
Tra poche ore sarà possibile scaricare il format della scheda dal nostro sito. Ognuno di noi deve diventare il punto di riferimento del proprio territorio ed allargare la schiera degli attivisti, degli aderenti e dei simpatizzanti.
Dobbiamo raccogliere 100.000 firme, tutti insieme ci riusciremo!
Sarà per l'Abruzzo l'inizio di una nuova era, torneremo presto sui dettagli organizzativi di questa nuova grande campagna.
Stasera, in concomitanza con l'inaugurazione della Fiera dell'Agricoltura di Lanciano - dove siamo presenti con uno stand al padiglione 3 per la raccolta firme - è andata in onda su Telemax la puntata n. 9 di Lettera Aperta, dal titolo Petrolio o Agricoltura, con un intervista al prof. Angelo Cichelli dell'Università G.d'Annunzio ed al prof. Dino Mastrocola dell'Università di Teramo.

Non dobbiamo mollare! Nonostante l'impegno della Chiesa cattolica e l'impegno delle menti più aperte e qualificate dell'intellighenzia abruzzese l'ignoranza e la malafede sulla petrolizzazione dell'Abruzzo regnano sovrane e i servi degli invasori continuano a tramare nei corridoi oscuri del palazzo, coperti all'ombra della tragedia del terremoto...

Abbiamo raccolto intorno a noi giovani di talento motivati da un grande impegno sociale e che si meriterebbero ben altri spazi, come per esempio Natacha Luciani che ha firmato la campagna pr la raccolta firme che apre questo post e Giulio Laurenzi, che già conoscete, bravo e sempre graffiante, come deve essere un vero satiro: cioè libero!

Proprio alla Fiera dell'Agricoltura, un anno fa, grazie all'intervento di Ivaldo Rulli ed alla disponibilità del presidente dell'Ente Fiera di Lanciano Donato Di Fonzo fu fatta una grande proiezione ufficiale del video Il Ritorno di Attila insieme agli amici di Naturaverde.
Da quel giorno, intorno ad un pensiero di stizza, che non era neppure un sogno, si sono uniti tra di loro spinti da un comune senso civico animi sensibili e determinati per questa che di fatto è come una guerra senza confini politici... salvare l'Abruzzo dai nuovi barbari.


venerdì 17 aprile 2009

ATTENZIONE, BACKFIRE: PROIEZIONE RIMANDATA


Per motivi di inagibilità dei locali
la proiezione
in programma domani a Bellante
è stata rimandata sine die.

giovedì 16 aprile 2009

IL 1° APRILE E' PASSATO MA NULLA E' CAMBIATO



La tragedia come spettacolo è ormai alla fine. Le polemiche, indispensabili per avere ancora qualche frattaglia di visibilità mediatica, faranno sprofondare nel dimenticatoio i morti, le distruzioni, il dolore e la sofferenza.
Mai come in questi momenti cerchiamo la fede necessaria per credere nelle Istituzioni, negli uomini che le rappresentano e nelle loro promesse.

In questo momento di commozione e di forzata distrazione i nostri nemici, gli invasori dell'Abruzzo ed i loro alleati hanno gioito per il mantello d'ombra che li ha avvolti ed hanno continuato a portare avanti il loro progetto con maggior tranquillità e sicurezza; il terremoto nel breve medio periodo sarà un loro grande alleato, neppure perseguibile sotto il profilo penale.

Anche per l'attuale governo regionale è un momento fortunato; prima il Vinitaly e poi il terremoto, due grandi occasioni per mostrarsi saldo e sicuro imitando il re Ferdinando di Borbone che al tramonto dell'epoca borbonica confidava al Principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa : che cambino pure tutto, affinché tutto rimanga come prima.


Noi vogliamo fatti, vogliamo risposte precise in merito alla gestione del nostro territorio ed al declassamento petrolifero della Regione e poiché questo silenzio ci spaventa rincominciamo la nostra campagna di informazione, a partire da sabato 18 aprile a Bellante (TE) più forti e determinati di prima.
Questa tragedia ci ha insegnato che potrebbe esistere un nesso tra i danni del terremoto all'Aquila e l'invasione petrolifera abruzzese.
E questo nesso potrebbe essere il frutto di un'attività di concussione o semplicemente dell'avidità umana o dell'ignoranza.
L'Abruzzo è la regione dove qualcuno ha "declassato" il rischio sismico con una firma e deciso di indire una farsa di conferenza di servizi alla chetichella; 37' per decidere che niente è più sano ed economicamente valido per un territorio antropizzato ed a vocazione agricola che trasformarlo in un campo petrolifero e in una raffineria per la idrodesulforazione del petrolio.
In Abruzzo il 1° aprile sembra una data perenne.



domenica 12 aprile 2009

PER NON DIMENTICARE


In un territorio definito sismico il problema non è se in futuro ci sarà o meno un terremoto; il problema è come prepararsi per quando il terremoto arriverà.
Essere preparati vuol dire molte cose: organizzare metodi e strumenti di prevenzione, costituire risorse strategiche di beni e strumenti, addestrare il personale ed informare la popolazione civile su cosa, come e quando fare quello che deve essere fatto; ma soprattutto vuol dire avere già costruito case, scuole, ospedali, alberghi, ponti e opifici con criteri antisismici.
Quello che è successo nella provincia de l'Aquila ha dimostrato che sono venute giù le vecchie costruzioni dei paesini, quelle restaurate alla volemose bene e quelle palazzine del boom degli anni 60, 70 ed 80 quando una licenza di costruzione non si rifiutava a nessuno, soprattutto se il richiedente era nipote del tristo Zio Pantalone.
Non c'è da stupirsi, basta viaggiare per l'Abruzzo per rendersi conto di quale scempio urbanistico e paesaggistico siano stati capaci di compiere nel dopo guerra gli abruzzesi.
Ma mentre l'ignoranza del singolo può essere se non accettata almeno compresa non c'è possibilità di indulgenza per coloro che vengono delegati dal popolo ad amministrare la cosa pubblica.
Probabilmente gli abruzzesi, così fieri, forti, intelligenti e capaci hanno nel loro DNA un lato oscuro, che li spinge a farsi gioiosamente fottere da una classe di amministratori, politici ed imprenditori accomunati da una barbarica ignoranza e da un'incredibile predisposizione al saccheggio ambientale.
L'inquinamento non riguarda solo l'atmosfera di un dato territorio, ma per ambiente si intende anche ciò che coinvolge la vista ed i sensi.
Un paesaggio selvaggiamente antropizzato indispone come la puzza emessa da una raffineria o da una discarica selvaggia.
Esiste un forte legame tra gli edifici venuti giù nell'aquilano e gli intrighi che riguardano l'invasione petrolifera dell'Abruzzo, questo legame è la mancanza di senso civico; è da qui che bisogna partire per comprendere come un terremoto, previsto dalla storia e dalla scienza e quindi prevedibile, abbia creato tanti danni e purtroppo tanti morti.
La mancanza di impegno civile e di senso civico produce quel lassismo da cui come metastasi si diramano l'incapacità, l'ignoranza, la corruzione, l'omertà, il clientelismo ed il connubio tra interessi privati ed attività politica.
Se vogliamo che il nostro Abruzzo abbia un futuro degno di essere restituito alle generazioni future che ce lo hanno dato in uso (non si deve dimenticare che i veri proprietari di un territorio sono coloro che devono ancora nascere... ) non dobbiamo dimenticare quello che è successo durante la notte del 6 aprile del 2009.

venerdì 10 aprile 2009

AGLI ABRUZZESI



Gioia della Resurrezione

Suono di campane

voce che trasvola sul mondo

canto che piove dal cielo

sulla terra

nella città sorda irrequieta

e nel silenzio dei colli.

Suono che viene a te,

a offrirti la gioia

di ogni primavera

a chiamarti alla rinascita,

a dirti che la terra rifiorisce

se il tuo cuore si apre come un bocciolo

che ripete un gesto di amore e di speranza

in questa chiara alba di Resurrezione.

Gabriele D’ Annunzio

mercoledì 8 aprile 2009

PANTALONE? ERA MIO ZIO.


Abbiamo cambiato idea, non possiamo stare fermi e zitti e in base al nostro motto FQCP (Faccio Quel Che Posso) ci siamo rimessi in moto!
Mentre alcuni di noi fanno qualcosa di concreto per i nostri fratelli noi abbiamo messo in onda un piccolo video, che vuole essere un messaggio di speranza per coloro che sono stati colpiti da questa tragedia ma anche per tutti noi che ci auguriamo che l'Abruzzo possa cambiare, in meglio.
Il popolo abruzzese è forte, da sempre, ed anche l'antica Roma deve ai legionari abruzzesi una parte del suo impero.
Agli inizi del '900 molti abruzzesi sono partiti per luoghi di cui non conoscevano neppure il nome e lì hanno costruito una vita che qui, tra le montagne nel freddo della povertà, neppure avrebbero potuto immaginare.
Tra questi c'era mia zia Carolina, sorella di mia nonna. Zia Carolina era partita
da Monteferrante per gli Stati Uniti con i suoi tre figli, Guglielmo che sarebbe diventato William, Alfredo e Beatrice per raggiungere suo marito Antonio emigrato per far il falegname.
Antonio in America aveva studiato ed era diventato Pastore Protestante, aveva capito il concetto di libertà di giudizio che è uno dei pilastri della Riforma ma anche della Democrazia che all'epoca, in Italia, era una parola riservata a qualche intellettuale.
Suo figlio Alfred è stato giudice a Portland nell'Oregon, dove lui aveva aperto la Chiesa Evangelica Italiana mentre mentre l'altro figlio, William, faceva il medico in California e nella chiesa evangelica che frequentava, a Palm Desert, sedeva a fianco del generale Dwight David Eisenhower, 34° presidente degli Stati Uniti ormai in pensione.
L'Abruzzo ha una storia difficile ed amara piena di belle storie!
Da quando vivo qui in Abruzzo voglio sapere tutto e compatibilmente con il tempo mi informo, la curiosità tiene vivi e giovani.
Penso per esempio agli abruzzesi della Brigata Maiella, partigiani senza partito e soldati senza stellette che, mossi da un formidabile ed innato senso civico, battaglia dopo battaglia sono partiti dalla Frentania ed hanno liberato Bologna; la fine della guerra li ha trovati ad Asiago, uniti ed indomiti.
La Brigata Maiella è stato l'unico reparto partigiano insignito della Medaglia d'Oro al Valore Militare, una pagina di storia bellissima ignorata dalla quasi totalità dei giovani abruzzesi rincoglioniti dalla TV spazzatura.
Anche
Lanciano, la città dove vivo, ha il gonfalone insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare, non civile, badate bene, ma militare perché alcuni suoi cittadini hanno eroicamente reagito militarmente alla violenza ed al sopruso, sostenuti dal loro senso civico, che altro non è se non la consapevolezza di far parte della società civile.
Si potrebbe continuare così pagine su pagine.
Ogni comune, oserei dire quasi ogni abruzzese di una certa età, ha direttamente o indirettamente scritto pagine di valore, di riscatto, di vita degna di essere vissuta.
Abruzzesi, forti come le loro montagne, gentili come la brezza del mare che si incunea tra i calanchi e le valli accarezzando le viti e gli ulivi.
Poi è successo qualche cosa di inspiegabile.
E' arrivato zio Pantalone!
Sotto il suo aspetto bonario è più pericoloso dei barbari di Attila.
Zio Pantalone ha spalmato su tutta l'Italia un nuovo concetto di aggregazione del consenso basato sul clientelismo, l'inciuccio, la raccomandazione e soprattutto il pressapochismo.
In Abruzzo, ma in realtà in tutto il sud, zio Pantalone ha costruito il suo regno.
All'insegna del che ce frega e del volemose bene ha assopito nel DNA degli abruzzesi il senso della dignità e dell'onestà.
Ti serve uno stipendio? Non c'è problema, ci pensa Zio pantalone!
Badate bene ho detto stipendio e non un posto di lavoro; il lavoro dà un senso alla vita e dignità all'uomo che lo svolge; lo stipendio per lo stipendio trasforma l'uomo in un tubo digerente deambulante e lo uccide nell'anima ancor prima che nel corpo.

Vuoi trasformare la tua stalla in una palazzina? Niente problema, ci pensa lo scribacchino di zio Pantalone, messo lì in quell'ufficio amministrativo proprio per favorirti.
E così via per
facili dottorati, notariati ed appalti.

Nel mondo del chi se ne frega non devi essere bravo, devi essere nipote di zio Pantalone!

Cosa c'entra tutto questo con la tragedia che sta vivendo l'Aquila e la sua provincia?
A l'Aquila stanno accadendo due cose, una bellissima e l'altra più tragica della tragedia che stanno vivendo gli aquilani.

C'è un'Italia che funziona, che ha un sistema di protezione civile basato sull'integrazione tra le risorse governative e l'impegno del volontariato.
Ci sono persone eccezionali che stanno lavorando oltre ogni limite, spinti da quel meraviglioso segreto che rende, a volte, gli esseri umani sublimi.

Poi c'è l'assurda e tragica risultante dell'opera di zio Pantalone.

Edifici pubblici che sono venuti giù con una facilità quanto meno sospetta.
Paesi abbandonati a se stessi per ore, e per qualcuno sembra per giorni, perché la Regione e la Provincia non hanno un piano di protezione civile efficiente,
probabilmente perché molti amministratori, direttori e funzionari sono lì solo per un intervento bonario di zio Pantalone che così gli ha sistemati.
Zio Pantalone è immortale ed ha doti camaleontiche.
Sopravvive a tutto ed a tutti, i suoi nemici dichiarati sono i cittadini pensanti.







Per i suoi nipoti la difesa del territorio è una stravaganza, un non senso, una ridicola ossessione di chi cerca di usare il cervello e che viene per questo definito ambientalista, con un palese senso di derisione, dagli esponenti del partito del che ce frega, spagna o francia basta che se magna; purtroppo questo è il partito più potente d'Abruzzo che da oltre cinquanta anni di fronte ad una redditizia mala gestione della cosa pubblica annulla le divergenze politiche e annichilisce la propria dignità.

La storia insegna che il cammino della civiltà è sempre il frutto di grandi tragedie come le guerre, le rivoluzioni e le catastrofi naturali.
Noi speriamo che sia così anche questa volta.
Ci rimane la speranza che la morte, che con la complicità dei nipoti di zio Pantalone ha ghermito anche chi si sarebbe dovuto e potuto salvare, sia un monito per il futuro del nostro Abruzzo.

L'immagine del Palazzo del Governo diroccato è il simbolo della resa al partito di zio Pantalone, noi speriamo invece che sia l'immagine simbolo di un periodo storico ormai finito.
Noi vogliamo che in futuro i Palazzi delle Istituzioni diventino le roccaforti del Senso Civico, in tutti i sensi.

A.T.